Elizabeth Ann Danto (New York) interviene ai “Seminari internazionali” di Psicoterapia e Scienze Umane con una relazione dal titolo “Anna Freud e la decolonizzazione dell’infanzia”.  Il seminario si terrà a Bologna il 17 aprile 2021 con inizio alle ore 14,30 in sede da definire. Sarà possibile partecipare in presenza o da remoto a seconda delle disposizioni vigenti al momento.

 

“Anna Freud e la decolonizzazione dell’infanzia”. Mentre la teoria e la clinica di Anna Freud sono ben conosciute dagli psicoanalisti e dai professionisti della salute mentale, la portata e l’estesa influenza del suo lavoro per la comunità sono come minimo sottostimate. Tuttavia fu ad Anna Freud e alla sua teoria del ritiro dell’Io che il grande psichiatra politico Frantz Fanon si ispirò per spiegare “la rabbia e gli eccessi emozionali (…) che trattengono [le persone di colore] all’interno di una insopportabile ristrettezza mentale”. Se Frantz Fanon poté attingere al suo lavoro per esaminare l’esperienza psicologica delle popolazioni ghettizzate e oppresse a metà degli anni 1950, è arrivato adesso il momento di mostrare come Anna Freud abbia fatto qualcosa di completamente nuovo nella ricerca, caratteristica del XX secolo, di una comprensione moderna dell’infanzia e del cambiamento sociale. Grazie a una nuova ricerca di archivio tra la miriade di giornali locali della “Vienna rossa” – la municipalità socialista che tra le due guerre fu creata e amministrata dal Partito Socialdemocratico – emerge una nuova narrativa sulla vita di Anna Freud nella sfera pubblica, attraverso brevi scritti che vanno da tre righe a mezza pagina. Dal 1919 fino al 1934 – dimostrano i giornali – un servizio di “Consulenza educativa e per la gioventù della Società Psicoanalitica di Vienna” tenne riunioni aperte in centri pubblici, case private, club, scuole e asili in tutta la città. Fu all’interno dei quartieri viennesi della classe lavoratrice che Anna Freud e i suoi colleghi diffusero le loro nuove teorie sullo sviluppo del bambino, l’analisi infantile, l’educazione, la sessualità, la consulenza ai genitori e altro ancora. Per ciascuno di questi ambiti teorici, la sua straordinaria determinazione a promuovere “un essere umano libero e fiducioso in se stesso” in ogni bambino e ad aiutarlo “a cercare di trovare l’autenticità della propria esperienza” sarebbe poi diventata fonte di ispirazione radicale per “il migliore interesse del bambino”.”

Elizabeth Ann Danto ha completato un Master di ricerca in scienze sociali alla Columbia University e si è laureata in psicologia alla New York University (NYU). È Professoressa Emerita di Social Welfare all’Hunter College della City University of New York (CUNY), è consulente del Freud Museum di Londra, ha ricevuto il Gradiva Book Award e il Premio Goethe. È una scrittrice e tiene conferenze a livello internazionale sulla storia della psicoanalisi come marker della cultura urbana. Utilizzando sia gli studi d’archivio sia la storia orale, i suoi libri e articoli, le sue mostre nei musei e l’esposizione Anna Freud and the “Conscience of Society” [Anna Freud e la “coscienza della società”] sono basati su profonde ricerche e sue traduzioni da fonti originali in Europa e negli Stati Uniti. In questo modo ha ricostruito il tema della giustizia sociale lungo tutto il lavoro di Sigmund Freud e di Anna Freud, e mostrato come questa eredità di impegno sociale sia radicata nella psicoanalisi. Ha curato, assieme a Alexandra Steiner-Strauss, il libro Freud/Tiffany: Anna Freud, Dorothy Tiffany Burlingham and the “Best Possible School” (London: Routledge, 2019). Inoltre è autrice dei seguenti libri: Historical Research (Oxford, UK: Oxford University Press, 2008); Freud’s Free Clinics: Psychoanalysis & Social Justice, 1918-1938 (New York: Columbia University Press, 2005; trad. spagnola: Psicoanálisis y justicia social, 1918-1938: las clínicas gratuitas de Freud. Barcellona: Editorial Gredos, 2013; trad. brasilaina: As Clínicas Públicas De Freud: Psicanályse E Justiça Social. São Paulo: Editora Perspectiva, 2019).

Per informazioni rivolgersi a  Dante Comelli. Indirizzo e-mail:  comelli.dante@gmail.com