Leonardo Montecchi (Rimini) interviene ai “Seminari internazionali” di Psicoterapia e Scienze Umane con una relazione dal titolo “Il respiro del gruppo: teoria e pratica dei gruppi operativi”.  Il seminario si terrà a Bologna il 16 gennaio 2021 con inizio alle ore 14,30 in sede da definire. Sarà possibile partecipare in presenza o da remoto a seconda delle disposizioni vigenti al momento.

 

“Il gruppo operativo nasce in Argentina in un ospedale psichiatrico perché uno sciopero degli infermieri rendeva necessaria la partecipazione dei degenti alla gestione. Così Enrique Pichon-Rivière pensò di coinvolgere i pazienti che stavano meglio per informare gli altri su come gestire l’ospedale. Da questa esperienza un po’ mitica di autogestione si sviluppa il concetto di compito che fonda il gruppo. Il compito è un oggetto astratto con un aspetto manifesto e uno latente. L’aspetto latente può diventare manifesto nel processo gruppale che si caratterizza per un passaggio dal pre-compito al compito e qualche volta al progetto. Questi momenti del compito non sono sequenziali né i passaggi sono definitivi, ma la dinamica fa sì che il gruppo rimanga per la maggior parte nel momento del pre-compito, qualche volta passi nel compito e molto raramente nel progetto. Nel pre-compito, secondo Bauleo e Pichon-Rivière, le appartenenze istituzionali si presentano come resistenze e fanno sì che il gruppo lavori “come se” fosse nel compito. Dal vertice del coordinamento si può osservare e interpretare questa resistenza che assume la forma della ripetizione e dello stereotipo. Gli stereotipi e i pregiudizi proteggono il gruppo dalle ansie di tipo depressivo, con la paura di perdere i propri punti di riferimento di tipo paranoide, con il timore di essere attaccati dalle novità, e di tipo confusionale, con la sensazione di non capire più nulla. Il coordinatore non è il leader del gruppo, occupa un vertice di un triangolo, che Armando Bauleo ha elaborato, che vede gli altri vertici occupati dal gruppo e dal compito, e da questo vertice segnala e interpreta gli ostacoli cognitivi ed emotivi che il gruppo incontra nel suo lavoro sul compito. Un gruppo operativo può essere autogestito nella misura in cui riesce a leggere il proprio latente. La concezione operativa di gruppo continua la tradizione della sinistra psicoanalitica e in particolare sviluppa la concezione dialettica implicita in Freud soprattutto in Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921) in cui la psicologia individuale è identificata alla psicologia sociale, ma esplicita in autori come Wilhelm Reich la cui dialettica materialista viene ripresa da Josè Bleger. Anche Jaques Lacan attua la svolta dialettica della psicoanalisi, ma Pichon-Rivière, che era suo amico, lo critica per la concezione idealista del soggetto, così come Marx critica Hegel. In questo senso un gruppo operativo produce continuamente un nuovo ordine simbolico perché sviluppa la creatività e libera l’immaginazione rompendo gli stereotipi e favorendo il pensiero e le sue applicazioni.”

Leonardo Montecchi è stato ricercatore del Centro di Ricerca in Psicologia Sociale e di Gruppo dal 1986 al 1992, ha fondato e diretto la Scuola di Prevenzione Josè Bleger di Rimini nel 1989, si è diplomato all’Istituto di Psicologia Sociale Analitica di Venezia nel 1990, e ha fondato l’associazione di etnopsicoanalisi Esodo. Ha coordinato le équipe del Servizio per le Tossicodipendenze (SerT) di Rimini, del Centro Diurno della Cooperativa Centofiori e della Comunità Terapeutica di Vallecchio, e ha effettuato supervisioni di vari Dipartimenti di Salute Mentale e SerT nelle Marche. Ha tenuto relazioni nelle Università di Buenos Aires, Cordoba, Città del Messico, L’Avana, Santiago del Cile e Madrid. Ha sviluppato la concezione operativa di gruppo, elaborata da Enrique Pichon-Rivière e Armando Bauleo, e ha pubblicato i seguenti libri: Rimini, una città contro la droga (a cura di Massimo Ferrari, Leonardo Montecchi, Sergio Semprini-Cesari) (Rimini: Maggioli, 1983), La malattia eroinica (con Amedeo Corsi et al.) (Novafeltria [RN]: Coilse, 1986), “Cambiare”: il modello operativo del Sert di Rimini (a cura di Massimo Ferrari, Leonardo Montecchi, Sergio Semprini-Cesari) (Bologna: Pitagora, 1994), L’orizzonte della prevenzione: tempo e spazio futuri (a cura di Marta De Brasi & Leonardo Montecchi) (Bologna: Pitagora, 1998), Officine della dissociazione: transiti metropolitani (Bologna: Pitagora, 2000), Varchi: gruppi operativi (Bologna: Pitagora, 2006), Implicazione (Roma: Sensibili alle foglie, 2013), Cambiare mondo: lettere fra l’Italia e il Messico (con Paolo  Pagliai) (Roma: Sensibili alle foglie, 2014), Interpretazione (Roma: Sensibili alle foglie, 2017).

Per informazioni rivolgersi a  Dante Comelli. Indirizzo e-mail:  comelli.dante@gmail.com