Le rimozioni fondative dell’istituzione islamica e il loro ritorno in epoca moderna. Nella sua riflessione sul monoteismo Freud non ha tenuto conto dell’Islam, sebbene nell’intera sua opera la religione sia onnipresente. Solo nell’ultimo dei suoi libri, L’uomo Mosè e la religione monoteistica, se ne occupa con alcune succinte enunciazioni, pur escludendolo dal suo campo di ricerca. Orbene, la teoria della religione in Freud presuppone, al di là dello studio del fenomeno religioso, le questioni del fondamento della società umana, della genesi della legge e della cronica crisi della civiltà. Che cosa ne conseguirebbe se, un secolo dopo, includessimo in questo vasto cantiere le fantasie originarie dell’Islam e i motivi della sua istituzione simbolica? È possibile estendere all’Islam il progetto freudiano di riportare alla luce le rimozioni costitutive delle istituzioni religiose e tradurre la loro metafisica in metapsicologia?

Fethi Bensalma, psicoanalista, è docente di Psicopatologia presso il Dipartimento di Scienze Umane Cliniche dell’Università Diderot Parigi VII. Fondatore del Relais della Città Internazionale Universitaria di Parigi e direttore della prestigiosa rivista “Chaiers Intersignes” da lui fondata nel 1990. Direttore della Scuola di Dottorato di Psicopatologia e Psicoanalisi dell’Università Parigi VII. Tra le sue pubblicazioni tradotte in italiano ricordiamo: La psicoanalisi alla prova dell’Islam, Dichiarazione di non sottomissione. A uso dei musulmani e di coloro che non lo sono, La guerra delle soggettività nell’Islam, Un furioso desiderio di sacrificio. Il supermusulmano. Egli ha inoltre pubblicato numerosi studi di clinica psicoanalitica così come sui rapporti tra Islam e Occidente, sulle intersezioni tra l’Islam e l’Europa in epoca contemporanea, sulle migrazioni e la clinica dell’esilio.