Seminari Internazionali. Programma 2021.

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Psicoterapia e Scienze Umane

Programma dei

Seminari internazionali 2021

I Seminari internazionali sono così articolati: relazione introduttiva, gruppi di discussione, discussione generale in plenaria. Obiettivo dei Seminari è fornire stimoli ed elementi di formazione permanente su temi di teoria psicoanalitica, teoria della tecnica e scienze umane. Ogni Seminario ha un coordinatore responsabile dell’organizzazione.

I Seminari Internazionali si tengono a Bologna, con inizio alle ore 14,30 e termine alle ore 19,30. E’ prevista l’assegnazione di crediti ECM. Per informazioni e/o iscrizione: comelli.dante@gmail.com

 

Date, relatori, titoli

16 Gennaio Leonardo Montecchi (Rimini). Il respiro del gruppo: teoria e pratica dei gruppi operativi.

20 Febbraio Gianni Francesetti (Torino). La prospettiva di campo in psicopatologia e in psicoterapia della Gestalt.

20 Marzo Riccardo Marco Scognamiglio (Milano). L’inconscio digitale: la sfida di una clinica senza soggetti.

17 Aprile Elizabeth Ann Danto (New York). Anna Freud e la decolonizzazione dell’infanzia.

15 Maggio Morris N. Eagle (Los Angeles). Verso una teoria psicoanalitica unificata: le basi di una Psicologia dell’Io ampliata e aggiornata.

16 Ottobre Alberto Merini (Bologna) & Dante Comelli (Modena). Due psicoterapeuti e i migranti. Per non parlare di Freud.

20 Novembre Ferdinando Bersani (Bologna) & Giovanni Giorgini (Bologna). Psicologia delle masse e analisi dell’Io di Freud: un’analisi ancora valida per interpretare la reazione sociale alla pandemia?

 

Presentazione del Programma 2021

L’anno 2021 sarà ancora un anno dominato dalla pandemia. Come è noto, il Covid-19 agisce sulle persone in maniera diretta in quanto virus molto patogeno a rapida diffusione e, in maniera indiretta, tramite le restrizioni tese a limitare il contagio. L’angoscia di morte nella attuale situazione si accentua (su questa angoscia Yalom ha scritto pagine interessanti). Dai comportamenti delle persone si possono dedurre, grosso modo, due tipi di risposte molto diffuse: il diniego e la resa. Leggere, studiare, partecipare a manifestazioni come i nostri Seminari, anche se in remoto, possono essere un buon antidoto a questa angoscia. Per quanto riguarda il nostro lavoro, il virus ha favorito l’uso di internet, la terapia da remoto. E’ una modalità praticata da molti anni (V., ad esempio, l’articolo di Paolo Migone sul n° 4 del 2003 della Rivista) che tuttavia ha avuto una impennata in questi ultimi tempi. Tanto che, da più parti, si è discusso di questo nuovo setting. A questo proposito, la Rivista ha ritenuto opportuno ripubblicare l’articolo sul setting di Marianna Bolko e Alberto Merini, pubblicato più di 30 anni fa. Questa premessa per sottolineare che, pur essendo dei privilegiati rispetto ad altre categorie, il Coronavirus ci coinvolge sia come cittadini che direttamente nel nostro lavoro. Tenuto conto di questa situazione, abbiamo cercato di organizzare un programma particolarmente interessante e vario, vorrei dire, stuzzicante. Mi sembra che ci siamo riusciti. Ricordando peraltro il detto che: “il maiale si pesa da morto”. Per quanto riguarda l’attualità, Ferdinando Bersani e Giovanni Giorgini (Bologna) si interrogano sulla possibilità che lo scritto di Freud, Psicologia delle masse e analisi dell’Io, sia un’analisi tuttora utile per interpretare la reazione sociale della pandemia. Riccardo Marco Scognamiglio (Milano) discute l’influenza dei social media sugli adolescenti e non solo, e le ricadute nella clinica e nel lavoro terapeutico. Uscendo dalla attualità, Elisabeth Ann Danto (New York) illustra un aspetto molto poco conosciuto, ma molto interessante, dell’attività di Anna Freud: il suo impegno nei confronti dei bambini delle classi sociali meno agiate, con l’obbiettivo di promuovere “un essere umano libero e fiducioso di se stesso”. Leonardo Montecchi (Rimini), che ci regala un suggestivo titolo: Il respiro del gruppo, ci parla della sua pluridecennale esperienza del gruppo operativo creato da Pichon Riviere. Montecchi, che nel 1988 ha fondato e diretto la Scuola di prevenzione José Bleger, ha un “respiro” internazionale essendosi confrontato regolarmente con le più importanti Università di lingua spagnola, in Europa e in America. Gianni Franceschetti (Torino) ci illustra un dato rilevante: la prospettiva di campo in psicoterapia delle Gestalt. In realtà, nel lavoro clinico si possono distinguere tre paradigmi: uno monopersonale, uno bipersonale e uno di campo. Ma è altrettanto suggestivo il fatto che il Sé è considerato un processo emergente nel contatto e non una struttura già definita. Alberto Merini (Bologna) e Dante Comelli (Modena), la cui formazione è stata all’interno di Psicoterapia e Scienze Umane, comprese tutte le sollecitazioni venute dalle centinaia di Seminari, si sono trovati a doversi confrontare con un problema per loro nuovo: la sofferenza dei migranti e le difficoltà degli operatori. Raccontano la loro esperienza sulla possibilità di utilizzare la psicoterapia con persone di cultura altra. Sono partito dalla attualità e, attraversando il passato e il presente, sono arrivato al futuro che, in questa esposizione del programma, è rappresentato da Morris N. Eagle (Los Angeles). Eagle, grande amico di Psicoterapia e Scienze Umane e uno dei grandi psicoanalisti viventi, ci proietta nel futuro con la sua affascinante proposta di una teoria psicoanalitica unificata e integrata con i principali progressi delle altre discipline. Per Eagle questa teoria è rappresentata dalla Psicologia dell’Io a patto di correzioni, revisioni e ampliamenti che il relatore espone e discute.

Buona partecipazione.

Alberto Merini